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Il mutandaro


di AnnaPaolaAccoppiata
16.12.2022    |    534    |    5 9.6
"Al bagno Oreste, a Milano Marittima, venivo sempre salutata con ossequioso “buongiorno” dal giovane figlio di condomini che non lesinava di guardarmi..."
Era un’ estate calda, ero al mare in un appartamento vicino alla spiaggia, piccolo ma accogliente in un condominio.
Ero allora più giovane, sposata ormai da molto con un uomo più anziano ma ancora attivo, vivevo le mie giornate di sole…come faccio ora: abbronzatura in topless (che allora sfoggiavano tutte di tutte le età…), i costumi i a tanga erano rari ma si trovavano sul catalogo “Vestro” e…tanta voglia di mostrarmi, abbronzata con capezzoli dritti, gli zoccoletti col tacco, l’ assenza di segni bianchi e fastidiosi elastici.
Al bagno Oreste, a Milano Marittima, venivo sempre salutata con ossequioso “buongiorno” dal giovane figlio di condomini che non lesinava di guardarmi.
Me ne accorsi maggiormente una mattina in cui lo incontrai in ascensore indossando una camicetta verde un pó trasparente con le tasche e senza maniche…proprio sulle tette: mi guardava, cercava uno spazio con gli occhi in cui intravedere il capezzolo e…pensai di alzare un braccio a toccarmi i capelli cosicchè da sotto l’ ascella si vedeva il grosso capezzolo, come un dito scuro, abbronzato, rugoso, con l’ areola mimetizzata dall’ abbronzatura.
Rimase a bocca aperta, o almeno così immaginai quando mi masturbai sotto la doccia, a casa, ancora con la camicetta addosso, la seta bagnata aderente al solco tra i seni…
Ma quando mi accorsi che dallo stenditoio sul terrazzo mancavano due costumi da bagno a perizoma davvero la mia eccitazione e la mia fantasia non faceva altro che pensare solo ed esclusivamente che si trattasse di M., giovane a bocca aperta a cui girava la testa !
Fu così che inizia a stendere cose inindossabili in estate: guepierre, reggicalze e biancheria intima trasparente comprata, indossata per dare profumo e MAI LAVATA !
Alla fine, verso mezzanotte dalla finestra delle scale ecco scendere una canna con un gancio, arpionare l’ elastico del costume da bagno e tirare fino a far saltare la molletta…così corsi alla porta aprii e vidi sgattaiolare su per le scale proprio M. che infilava la “refurtiva” dentro i sui pantaloncini da mare…
…decisi quindi di…masturbarmi furiosamente con il tacco degli zoccoletti pensando al mio tanga che gli cingeva il pisello giovane e durissimo mentre si masturbava e veniva copiosamente sulla mia guepierre, e magari il giorno successivo lo incontravo e faceva finta di niente !
Decisi di provare ad “affrontarlo”, magari mentre slegavo la bicicletta con la scusa di non riuscirci, è così feci, ma si scusó, si schernì, mi disse di non rivelarlo ai suoi, mi promise di ricomprarmi tutto e che non doveva farlo…ma lo rassicurai: sapevo come mantenere il segreto è non costringerlo a pagare nulla !
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